La risposta è sì!
I vaccini per il COVID-19 permettono di evitare di sviluppare la malattia da COVID-19 in forma sintomatica ma non di venire a contatto con il virus. Inoltre i vaccini offrono una copertura molto ampia ma non totale (fino al 95% dei soggetti vaccinati) e la durata della copertura vaccinale non è ancora nota.

Questo vuol dire che anche i soggetti vaccinati potrebbero risultare positivi al tampone per COVID-19 senza avere sintomi di malattia (e una piccola percentuale potrebbe anche sviluppare segni di malattia).
Sebbene sappiamo che normalmente i soggetti asintomatici hanno scarsa probabilità di trasmettere il virus, è bene, a scopo precauzionale, che si continuino ad utilizzare tutti i dispositivi di protezione individuale, quindi anche i soggetti vaccinati devono continuare ad utilizzare la mascherina, igienizzare le mani, seguire le norme di distanziamento sociale etc etc.

 

I soggetti vaccinati devono continuare ad eseguire i test di screening per infezione da COVID-19?

Tutti i soggetti vaccinati devono continuare ad aderire alle campagne di monitoraggio dell’infezione secondo le normative regionali e locali di screening.

Se una persona vaccinata viene a contatto con un caso accertato di COVID-19 deve eseguire ugualmente la quarantena?

La risposta è si.
Se una persona viene in contatto stretto con un caso positivo per SARS-CoV-2, secondo le definizioni previste dalle Circolari del Ministero della Salute, questa deve essere considerata un contatto stretto anche se vaccinata, e devono, pertanto, essere adottate tutte le disposizioni prescritte dalle Autorità sanitarie.

 

Cosa si intende per “contatto stretto” di un paziente positivo al COVID-19?

Per “contatto stretto” si intende l’esposizione ad alto rischio a un caso probabile o confermato.
Tale condizione è definita dalle seguenti situazioni:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso COVID-19;
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso COVID-19 (per esempio la stretta di mano);
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso COVID-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti;
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (es. aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso COVID-19 in assenza di dispositivi di protezione individuale adeguati (mascherine chirurgiche, FFP2 o FFP3).

Quanto dura la quarantena in caso di contatto stretto con un caso accertato di infezione da COVID-19?

Tutti le persone definite “contatto stretto” di un caso accertato di COVID-19, a prescindere dal fatto di essere vaccinate o meno, devono osservare, purché sempre asintomatici, un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato in decima giornata o di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso.

 

Quanto dura la quarantena in caso di contatto stretto con un caso accertato di infezione da COVID-19 sostenuto da una variante?

Per i contatti di caso COVID-19 sospetto/confermato con infezione sostenuti da variante, la quarantena non può essere interrotta al decimo giorno e deve essere effettuato un test molecolare al 14° giorno di quarantena.

 

Gli operatori sanitari che sono venuti a contatto con pazienti affetti da COVID-19 devono eseguire la quarantena?

Contatti che siano operatori sanitari o altre persone che forniscano assistenza diretta a un caso COVID-19 oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso COVID-19, se provvisti dei DPI e dispositivi medici prescritti, vengono equiparati a soggetti “a basso rischio”; in questi soggetti non si applica la misura della quarantena, a meno di un’eventuale positività ai test di monitoraggio per SARS-CoV-2 o alla comparsa di sintomatologia compatibile con COVID-19.

 

E’ utile eseguire un test sierologico per la conta degli anticorpi nei soggetti che hanno effettuato
il vaccino anti -COVID19?

La valutazione e il monitoraggio del titolo anticorpale dopo la vaccinazione anti-COVID-19 non è indicato nella pratica clinica se non nell’ambito di studi scientifici/epidemiologici. Non è infatti nota la correlazione fra titolo anticorpale e capacità di protezione dall’infezione.

I contatti stretti di un caso di COVID-19 quando possono essere vaccinati?

I contatti stretti di COVID-19 dovrebbero terminare la quarantena di 10-14 giorni secondo quanto previsto dalle normative ministeriali vigenti prima di potere essere sottoposti a vaccinazione.

Chi ha avuto il COVID-19 deve comunque vaccinarsi?

La vaccinazione anti-COVID-19 si è dimostrata sicura anche in soggetti con precedente infezione da SARS-CoV-2 e, pertanto, può essere offerta indipendentemente da una pregressa infezione sintomatica o asintomatica da SARS-CoV-2. Ai fini della vaccinazione, non è indicato eseguire test diagnostici per accertare una pregressa infezione.

È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e, preferibilmente, entro i 6 mesi dalla stessa.

Fanno eccezione i soggetti che presentino condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, i quali, pur con pregressa infezione da SARS-CoV-2, devono essere vaccinati quanto prima e con un ciclo vaccinale di due dosi.

Pazienti COVID-19 trattati con anticorpi monoclonali o con plasma di pazienti convalescenti dovrebbero attendere 90 giorni prima di ricevere il vaccino COVID-19.

Fonte:
Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni – Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2021 – Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19 – Versione del 13 marzo 2021

 


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