Oggi la medicina estetica è davvero alla portata di tutti: l’uso di botox, filler, peeling è letteralmente esploso, anche tra gli uomini e nelle fasce più giovani di età. Perciò è sempre maggiore quella fetta di persone che, per acquisire un’immagine migliore, avere più sicurezza o correggere difetti, si rivolgono alla medicina estetica e al medico estetico.

Questo nel più delle volte ha un impatto davvero positivo: correggere quel piccolo difetto che per molto tempo ci ha ossessionati, o porre fine a quelle fastidiose rughe che rappresentano lo scorrere dell’età, ha un effetto di miglioramento del tono dell’umore e dell’autostima, permettendoci una migliore accettazione di noi stessi e del nostro corpo.

Tuttavia questi piccoli ritocchini non sempre portano al raggiungimento dell’obiettivo desiderato: spesso la voglia di correggere un inestetismo estetico diventa pervasiva e centrale, una vera e propria ossessione, che si può tramutare in un disturbo di personalità, definito DISMORFISMO CORPOREO.

La caratteristica principe del Dismorfismo Corporeo è proprio questa eccessiva preoccupazione per un difetto estetico, immaginario o reale, che in ogni caso viene amplificato dalla persona che ne è affetta.

Questa patologia oggi è riscontrata nel 20% della popolazione occidentale che si rivolge alla medicina estetica e ad un chirurgo/medico estetico, e colpisce prevalentemente il sesso femminile.

I comportamenti tipici di chi è affetto da questo disturbo sono:  guardarsi assiduamente allo specchio, curare eccessivamente il proprio corpo, paragonarsi agli altri, camuffare o nascondere la propria imperfezione con il trucco e/o con l’abbigliamento.

È normale voler migliorare alcune parti del nostro corpo con le quali non ci sentiamo a nostro agio, com’è normale sottoporsi a trattamenti di bellezza per toglierci qualche anno di dosso o per perdere il grasso di troppo che non riusciamo a eliminare con dieta ed esercizio. Tuttavia il medico estetico che prende in cura un suo nuovo paziente deve saper valutare se, la richiesta che questo riporta, è una sana voglia di vedersi migliorato o un rincorrere un’immagine distorta che è dentro di noi e che difficilmente ci apparterrà o appagherà.

Proprio per questo bisogna scegliere con cura il medico che ci deve seguire, che si deve dimostrare prudente e diligente nell’evitare di eseguire ogni procedura invasiva che, tuttavia, con poca probabilità, renderà soddisfatto il paziente.

Ed è a tal proposito che in medicina estetica si rende necessaria una prima visita, uno screening pre-intervento per indagare a fondo le reali motivazioni del paziente, ed escludere coloro che, a causa del loro status psicologico, non trarrebbero alcun beneficio dall’operazione. Inoltre il medico deve sempre essere ben chiaro sui risultati che si possono o meno raggiungere, e preventivare al paziente la necessità di dover ripetere il trattamento alcune volte prima di poter vedere l’effetto finale desiderato

Bisogna ricordarsi che per potersi realmente migliorare bisogna affidarsi alle mani di un medico estetico esperto, che sia sincero e chiaro nel dirci quale trattamento è più giusto e più sicuro per la nostra persona.


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